Ragione umana e forma del mondo
Saggi su Kant
La strada seguita dalla critica kantiana da un lato tende, anche nel suo percorso evolutivo, a fornire le condizioni e i limiti in cui l’esercizio della facoltà razionale si rende atto a legiferare sul terreno dell’interazione sociale e della costituzione di organismi istituzionali politici complessi. Si tratta del percorso che può essere definito cosmopolitico nel senso di una direzione che vede il declinarsi della domanda cosmologica sul terreno pragmatico della costituzione di un habitat concepito a misura d’uomo. Il cittadino del mondo è individuato come la figura di un soggetto attivo che si esercita nell’acquisizione di cognizioni e nello sviluppo di abilità, nonché nella costituzione di modelli di vita associata sempre più estese che conferiscano al globo terraqueo la forma di una polis. D’altra parte, però, l’interrogazione metafisica che anima nel profondo la ricerca critica di Kant segna il convergere delle conoscenze e delle abilità umane verso un’idea di mondo, il cui ordine normativo-teleologico nessun organismo politico-istituzionale è in grado di «esibire in concreto». In questa prospettiva, l’uomo, in quanto ente razionale, si scopre parte di una comunità i cui fini trascendono lo spazio pragmatico in cui esercita il proprio arbitrio e il proprio potere, perché dell’esercizio dell’arbitrio e del potere essi individuano i limiti.