Genesi e destino
Filosofia e onto-teologia del “Mysterium iniquitatis”
Genesi e destino. “L’origine è la meta” scriveva Walter Benjamin d’accordo con Karl Kraus. La Genesi è tutta la Storia, fino alla Fine, compresa la Fine. E compreso l’oggi, perché “la fine va intesa come tempo presente” (Taubes).
Ma dell’Inizio non è solo la creazione, il tempo, il divenire, è anche il conflitto, la morte, il male.
Da Caino ed Abele. Ma anche dai fratelli-nemici della Genesi: Giacobbe ed Esaù. L’uno buono l’altro cattivo, l’uno ebreo l’altro “idolatra”, presto anti-semita.
Un saggio di filosofia, teologia, ermeneutica. Non una teodicea, ma una riflessione sui limiti del Male e sul loro trascendimento nella Shoah. Un’appendice sulle Thesen di Benjamin approfondisce il tema capitale del libro: la contrapposizione fra l’approccio dialettico al problema del Male (Hegel, Benjamin, Scholem) e quello ontologico della teologia-politica (Schmitt, Taubes).